La flessibilità nell’era della comunicazione digitale

Una bella attività che si tiene quest’anno da mod-o è la raccolta di riflessioni da parte di tutti i coworker e amici su un tema specifico. Ogni mese un tema diverso.

Colgo l’occasione del tema del mese di aprile di #cowomodo per pubblicare una mia riflessione sul tema della flessibilità.

È un termine che sento a me vicino, credo mi appartenga, adattarmi ad ogni situazione e puntare a rispondere alle richieste in termini veloci e precisi. Trovo che sia una abilità indispensabile per chi si occupa di web e di social network, assieme all’empatia e alla capacità di comunicare e raccontare.

Flessibilità, oltre ad essere adattabilità, significa per me anche capacità di lavorare multitasking, eclettismo delle idee e degli interessi, dinamismo nel tempo e nello spazio.

Al tempo stesso la flessibilità non è perenne, ci sono condizioni per cui qualsiasi materiale, seppure elastico e tonico, raggiunge un punto in cui si spezza o si deforma.

Così è importante mantenere sempre un equilibrio, la flessibilità non deve essere una giustificazione per ammettere qualsiasi cosa. Esiste un limite che se superato porta alla “rottura”.

Whatsapp e Telegram sono strumenti eccezionali che permettono grande libertà e semplicità, ma scrivere un messaggio di lavoro alle 2 di notte o il giorno di Pasqua è oltre il limite.

Attendere il pagamento di una fattura perché il cliente è in difficoltà è comprensione umana e un freelance calcola sempre un margine di movimento per andare incontro a questo tipo di situazioni, ma lavorare 6/12 mesi senza veder pagate le fatture è oltre il limite.

Essere in ballo 10/12 ore al giorno per un progetto stimolante è avvincente e gratificante, ma anche Dio si è riposato il settimo giorno… se esiste la domenica è perché siamo esseri umani e la nostra benzina è staccare la mente dal lavoro. Una cosa sempre più difficile da fare nel momento in cui siamo costantemente collegati con il mondo. Lavorare 7 giorni su 7, stare connessi 24 ore su 24, è oltre il limite.

Quando essere troppo flessibili porta stress e ansia, quello è il momento di prendere consapevolezza del nostro limite. Che non significa smettere di essere flessibili, bensì concedersi la libertà di scegliere le situazioni che più si adattano alle nostre attitudini.

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1 commento su “La flessibilità nell’era della comunicazione digitale

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