5 motivi per cui iniziare un percorso di crescita personale

È passato quasi un anno da quando ho cominciato a frequentare il Master in Counseling per lo Sviluppo Personale alla Process Cunseling School. Durante il percorso si trattano molti temi legati alla psicologia e al linguaggio, all’empatia e all’ascolto. Conoscere la struttura di alcuni meccanismi mentali aiuta a conoscere se stessi e gli altri, anche con l’obiettivo di superare le proprie convinzioni limitanti.

Non sto qui a ripetere il programma che potete trovare nel sito della scuola, se però vi state chiedendo perché intraprendere un percorso di crescita personale voglio darvi 5 buoni motivi.

 

1. Viviamo in una società che agevola le nevrosi

Rispondi all’ultimo messaggio su Whatsapp, poi leggi il link su Telegram, copialo e condividilo sulla pagina Facebook, dai un occhio a uno dei 3 profili aziendali su Instagram, fuma una sigaretta e bevi un caffé, finisci quella grafica da pubblicare ora, controlla le email e rispondi a quella richiesta, poi vai a pranzo, controlla chi è che ha provato a cercarti al telefono, rispondi ad altre 3/4 chat, cerca di concentrarti scrivendo quell’articolo, pensando al progetto grafico che dovrai preparare più tardi perché è urgente. Più di un lavoro ha questi ritmi e questi multi-level di concentrazione. Riempirsi di lavoro può diventare una forma di nevrosi, abbiamo la necessità di tornare nel qui-e-ora, guardare in faccia le emozioni che proviamo e viverle, impegnandoci in attività ad alto grado di concentrazione e basso livello di istantaneità. Il nostro cervello lo esige, è stato programmato per rendere al meglio quando è concentrato su una attività alla volta.

nevròṡi (o neuròṡi) s. f. [der. di nevro- (o neuro-), col suff. medico -osi]. – 1. Condizione di sofferenza della psiche, di natura assai varia, che si manifesta con ansia, irritabilità, fobie, ossessioni, compulsioni, e anche disturbi a carico di determinati organi corporei, ma non intacca i processi intellettivi né deteriora la personalità nel suo complesso [Treccani]

Chi non ha mai seguito un irrefrenabile impulso all’acquisto di un oggetto totalmente inutile? Qualcuno avrà invece la fissazione di mettere in ordine la casa in modo maniacale, qualcun altro, al contrario, sarà abituato a vivere nel caos più totale, vittima di una tendenza all’accumulo soffocante. Questi sono solo alcuni esempi di nevrosi più o meno gravi: quando senti che stai malissimo se non fai qualcosa dall’utilità discutibile, allora quella è una nevrosi. Viva la consapevolezza. [Carini questi piccoli test per conoscere la gravità delle tue nevrosi]

 

2. C’è bisogno di sviluppare l’empatia

Di solito questo tema è trattato quando accadono violenze ad opera di minori nei confronti di altri minori: bullismo e cyberbullismo sono attuali in ogni scuola. I ragazzi però non sono gli unici ad aver bisogno di comprendere lo stato d’animo della persona che hanno di fronte.

empatìa s. f. [comp. del gr. ἐν «in» e -patia, per calco del ted. Einfühlung (v.)]. – In psicologia, in generale, la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale. Più in partic., il termine indica quei fenomeni di partecipazione intima e di immedesimazione attraverso i quali si realizzerebbe la comprensione estetica. [Treccani]

Le relazioni tra colleghi, i rapporti di coppia, le amicizie e se vogliamo anche le parentele funzionerebbero meglio se ci fosse più empatia. Cercare di comprendere l’altro senza giudicarlo, perché siamo dalla sua parte in quanto parte di noi. C’è tanta umanità in questo.

 

3. Acquisire il potere liberatorio di esprimere le proprie emozioni e la preziosa capacità di riconoscerle

C’è poco da fare, capita a tutti di trattenere un’emozione con la convinzione di salvare così una situazione. Ci sentiamo arrabbiati con qualcuno, ma non vogliamo farlo stare male, oppure siamo tristi, ma non vogliamo allarmare i nostri cari. E allora celiamo i nostri stati d’animo. Ci sta.

Ma dove finiscono quelle emozioni trattenute? Durante un percorso di crescita personale si trovano modi e luoghi per far uscire queste emozioni, parlando con il proprio counselor che sarà lì proprio per comprendere al meglio cosa ci sta succedendo. Se ad un certo punto vi ritrovate a piangere è un buon segno: significa che la persona che vi sta aiutando ha fatto la giusta domanda che ha toccato un nervo scoperto della vostra psiche. In genere si esce dal colloquio con una nuova consapevolezza e un senso di pace.

Liberare le emozioni a volte non è l’ostacolo più grande. La difficoltà maggiore in certi casi è riconoscerle, dar loro un nome, sentire in quale parte del corpo si riflettono e viverle a pieno.

In fondo si tratta di far uscire gli scheletri dall’armadio delle emozioni, capire qual è la giusta chiave che apre la porticina e acquisire gli strumenti per dialogare con il nostro Sé profondo, anche quando si trova nel lato oscuro.

 

4. Riprendere il contatto con il proprio corpo, sentirlo.

Potrei prendere l’incipit del primo paragrafo pari-pari e copiarlo anche qui. Immersi nella frenesia quotidiana la mente è attivata e stimolata costantemente, siamo inondati di informazioni e messaggi, siamo costantemente con la testa china sui nostri smartphone e i nostri pc… quando ci fermiamo ad ascoltare il nostro corpo? Respirare, sciogliere i muscoli, muovere la schiena, percepire la nostra presenza fisica nello spazio, rilassare il collo e le spalle. E poi abbracciare il nostro compagno o un amico e magari stare in silenzio un’ora a guardarsi negli occhi senza mai spostare lo sguardo. Il nostro corpo parla, non è sempre facile starlo a sentire, ma anche lui ha bisogno di attenzioni.

 

5. riconoscere i propri punti di forza e debolezza, osservarli e accettarli nella loro bellezza

Un percorso di sviluppo permette prima di tutto di compiere il cammino dell’accettazione. Perché senza accettazione non può esserci il cambiamento. Sarà più semplice comprendere che siamo esseri unici, speciali, e ci meritiamo tutto il nostro amore.

 

Se anche tu hai iniziato un percorso e conosci altre valide ragioni per farlo… scrivilo nei commenti! 😉

 

Foto di Marzia Nobile

 

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2 commenti su “5 motivi per cui iniziare un percorso di crescita personale

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