7 luoghi insoliti che ho visitato grazie al Centro Cultura Pordenone

La fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo portano con sé riflessioni sul passato, buoni propositi e piani più o meno arditi per il futuro.
Voglio dedicare ancora un po’ di tempo a ripensare alle esperienze vissute nel 2018. Nei giorni scorsi in tanti avete condiviso ogni genere di buona notizia e di evento epico, allo stesso modo fa piacere anche a me segnalare alcuni dei luoghi insoliti da visitare in Friuli Venezia Giulia. Sono posti che non ti aspetti, che io ho potuto scoprire solo grazie alle iniziative organizzate dal Centro Cultura Pordenone.

1. Lo studio dell’artista Paolo Figar

Paolo Figar è prima di tutto uno scultore, legno marmo e bronzo sono i suoi materiali, ma si esprime anche attraverso la pittura e il disegno. Le sue opere mostrano riferimenti figurativi alle avanguardie del novecento e alla trasavanguardia europea, così come alle civiltà antiche e la figurazione medioevale europea.
Il bello di entrare nello studio con l’artista è che ti spiega la sua visione, Paolo in particolare vuole lasciare totale libertà di interpretazione, senza condizionamenti. Non verrà mai svelato alcun significato delle opere, ognuno troverà la propria chiave di lettura sulla base del proprio vissuto di esperienze.
Il suo studio si trova a Gorizia e dopo questa visita non ho potuto far altro che iscrivermi ad un suo corso sulla pittura metafisica, che si sarebbe tenuto di lì a poco al Centro Cultura Pordenone, per ricercare e sperimentare forme, colori e materiali.

 

2. La Cividale che non ti aspetti

Se doveste mai incontrare la guida Giovanna Tosetto, nelle vostre gite fuori porta, non perdete l’occasione di seguirla! Il suo modo di raccontare incanta ed emoziona, oltre a fornire moltissime informazioni e aneddoti. Vi mostrerà sia gli aspetti storici e culturalmente importanti di un luogo, sia quelli meno conosciuti e nascosti. Così, durante una “Cividale Experience”, oltre a visitare le mete più classiche di Cividale del Friuli, ho scoperto grazie a lei una vera e propria chicca tra le attività commerciali storiche del centro. La Farmacia Fornasaro, oltre a vendere i farmaci in commercio, custodisce anche un vero e proprio museo della medicina in un’area dedicata del negozio. Tra alambicchi, kit per il pronto intervento e rimedi curativi del 1800, lasciatevi trasportare in un’altra epoca della medicina.

3. Un demone nella Chiesetta di San Lorenzo

Il Friuli Venezia Giulia, e il territorio di Pordenone, è ricco di chiesette antiche che contengono preziosi affreschi. La più famosa è sicuramente quella di Versutta, località nota grazie alla vita e ai versi di Pier Paolo Pasolini che vi si trasferì per fuggire dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Nelle uscite con il Centro Cultura ho avuto modo di visitarne diverse, soprattutto nelle zone che vanno da Casarsa a Spilimbergo.
Mi soffermo a ricordare la parrocchiale di San Lorenzo di Valvasone-Arzene, della quale si hanno le prime notizie documentate nel 1299, ma probabilmente la sua origine risale a prima del 500 come tempietto pagano.
Al suo interno affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi adornano le pareti raffigurando S. Bellino, S. Lucia, S. Rocco, S. Giuseppe con il bambino, Giobbe. La raffigurazione più curiosa e più antica di tutti presenta una Diavolessa incatenata, l’unica rappresentazione di un demonio all’interno di una chiesa in FVG. È la metafora di un’avversità vinta e superata o un’epidemia debellata (probabilmente la peste nera del 1348).

4. La sinagoga di Gorizia

Sapevate che Gorizia ospita una sinagoga? Eretto nel 1756 e ristrutturato nel 1894, il tempio ha subito diverse trasformazioni nel corso della storia. L’ingresso attuale si distingue per la facciata in stile moresco, due archi accompagnano un rosone raffigurante la stella di David.
Una scalinata imponente porta alla stanza del culto, da un lato si trova il pulpito dove viene letta e trasmessa la Tohràh, dall’altro lato l’altare che ospita il tabernacolo con le Sacre Scritture (i primi 5 libri della Bibbia). Guardando in alto si scorge la balconata del matroneo, l’area riservata alle donne.
Fu utilizzata dalla comunità ebraica di Gorizia fino alla sua scomparsa nel 1969, quando, a causa del numero troppo esiguo di ebrei rimasti in città, venne accorpata a quella di Trieste. Oggi è di proprietà del comune ed è stata riaperta nel 1984 come museo e luogo di interesse culturale, non per il culto.

 

5. Un acquario custodito (non solo) da due gatti

Ad Ariis di Rivignano si può conoscere il mondo dei pesci d’acqua dolce e salata della nostra regione. Il percorso nell’acquario segue il corso naturale dei fiumi, partendo dalla sorgente di montagna e attraversando tutti i diversi ambienti naturali per arrivare fino al mare. Dalla trota alla sogliola, dallo storione al branzino… un biologo guida le persone in visita, che sono in media 25.000 l’anno. L’aspetto curioso è che ad accompagnare i gruppi ci sono anche i due custodi “morali” dell’acquario… due bellissimi gatti che si chiamano Romeo e Giulietta. Ascoltano in compagnia, seguono i visitatori, giocano con i pesci fingendo di catturarli attraverso il vetro.
L’acquario è gestito dall’Ente Tutela Patrimonio Ittico, che tra le numerose competenze assegnategli dalla Regione, ha anche una serie di attività didattico-divulgative di cui questo acquario è parte fondamentale.

 

6. Vialone Nano, un riso anche friulano

Dite la verità, anche voi pensavate che il riso venisse coltivato solo in Piemonte e Lombardia! O almeno questo è quello che veniva insegnato alle scuole elementari durante le ore di geografia negli anni ’80…
In realtà anche il nostro Friuli Venezia Giulia, oltre ad essere un grande consumatore di riso, ne è stato anche un produttore dal 1700 agli anni ’30 del Novecento. E dal 2010 il giovane imprenditore Domenico Fraccaroli ha recuperato questa antica tradizione e ha realizzato nella frazione Paradiso di Pocenia la prima risaia del FVG, in un territorio che si presentava ottimale per le sue caratteristiche. [ne ha parlato anche il Messaggero Veneto]
Si può fare un giretto nella frazione di Paradiso per scoprire questo mondo e assaggiare i prodotti proposti nell’Agriturismo della famiglia Fraccaroli. Non solo riso, anche ottimo vino, olio e birra.

 

7. L’arnica della montagna pordenonese

Spesso i luoghi più vicini a noi vengono dati per scontati. È così stata una grande sopresa fare un’escursione a Piancavallo guidati da Paolo Antoniazzi di Eupolis. Nuovi occhi, nuove conoscenze, punti di vista alternativi per ri-conoscere, nel senso di “conoscere di nuovo”, uno dei luoghi della mia infanzia.
Dalla preistoria all’attualità, fino a visitare alcune piantagioni di arnica di giovani agricoltori della zona. L’arnica è una pianta velenosissima se ingerita, e gli animali selvatici lo sanno molto bene. Le piantagioni così non hanno bisogno di recinzioni che le proteggano dalla fauna.

 

 

 

 

 

Un augurio per il nuovo inizio

Questi sono solo alcuni dei luoghi che ho potuto scoprire grazie al Centro Cultura Pordenone e che ho già raccontato in altre forme su facebook e instagram (trovate anche qualche video in IGTV).
L’augurio per questo 2019 è che si continuino a sostenere tutti quei progetti che valorizzano veramente i cittadini, i territori e le realtà coinvolte. Sto parlando di quelle piccole realtà che tanto caratterizzano la nostra regione Friuli Venezia Giulia, fatta di eccellenze e tanta umile dedizione.

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