Il Metaverso e i possibili scenari futuri

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Ho scritto le riflessioni di seguito a fine ottobre 2021. Le ho lasciate decantare un bel po’… ora ho voglia di condividere questi pensieri, avendo aggiornato qualche punto, e sono curiosa di conoscere i punti di vista di chi vorrà commentarli. Iniziamo dunque con la premessa su cos’è il Metaverso, secondo le dichiarazioni rilasciate, per proseguire poi con i voli pindarici dell’immaginazione…

Cos’è il Metaverso e cos’è Meta

È del 28 ottobre 2021 la notizia che la società Facebook inc. abbia cambiato nome in Meta. Aprendo Facebook, Instagram o WhatsApp avrai notato infatti il nuovo logo comparire in basso sulla schermata.
La società che offre principalmente servizi di social networking e messaggistica, ha voluto rendere chiari i suoi obiettivi da raggiungere nei prossimi 7-10 anni, che vanno al di là di consentire alle persone di chattare e condividere fotografie con gli strumenti che conosciamo oggi.
Capire cosa stiano progettando è possibile grazie ai video che Mark Zuckerberg in persona e poi le pagine ufficiali di Meta hanno diffuso. Stanno costruendo un mondo parallelo, un mondo totalmente immersivo, un mondo in cui potremmo parlare e agire possedendo case, cose e altre (in?)utilità. Un’economia parallela, una “grande nazione” virtuale.

Sostanzialmente il brand Facebook sta stretto nella costruzione del futuro che stanno immaginando, rappresenta solo un frammento di ciò che sta realizzando Meta. Nominando Facebook, ci vengono in mente tante vicende controverse (una tra tutti lo scandalo Cambridge Analytica) e le tante polemiche che possiamo leggere nei commenti ai post che quotidianamente avvelenano l’atmosfera e ci rendono irritabili. Era indispensabile un cambio nome anche per distanziarsi da una tale reputazione.
La nuova società Meta, dunque, offre vari servizi, tra i quali sì leggiamo Facebook, ma è solo un pezzettino del puzzle:

Sono giorni che rifletto sull’evoluzione futura della società, che inevitabilmente vedrà dei cambiamenti anche grazie o a causa dei nuovi strumenti che arriveranno. Tutto sta nelle mani delle persone, come sempre, che sono le prime responsabili dei comportamenti più o meno virtuosi, delle azioni che compiono e delle loro conseguenze.

Non solo sarà interessante vedere come le persone si prepareranno a ciò che verrà, se lo faranno, ma anche scoprire come verrà realizzato da chi lo sta progettando. L’attività di ricerca è già iniziata in tutti i campi coinvolti, dalla giurisprudenza alla psicologia, con particolare attenzione alla verosimiglianza e alla sicurezza degli avatar. Perché ognuno potrà decidere che aspetto avere nel Metaverso e cosa fare al suo interno.


Stanno costruendo un mondo nuovo (e dovrei rileggermi Huxley). Un mondo creato da una squadra di esperti in vari ambiti, guidati da una persona. La percezione, sentendolo parlare, è che Mark Zuckerberg stia giocando a fare Dio. Io ho voluto immaginare alcuni scenari che si potrebbero verificare.

Lo scenario ottimistico: un mondo ecologico per l’ambiente e le persone

Il Metaverso diventerà un luogo da frequentare per motivazioni valide in spazi di tempo limitato e per scopi ben precisi. Una riunione di lavoro, un meeting con persone lontane, assistere a eventi culturali o sportivi a distanza, teletrasportarsi in situazioni in cui non si può essere presente fisicamente. Il tutto con la massima consapevolezza, con la massima gestione efficace del proprio tempo e del proprio “essere umani”, salvaguardando la salute fisica e psichica dei nuovi abitanti, operando scelte che possono salvaguardare il pianeta.

Ogni cittadino del Metaverso sarà in grado di comprendere e vivere il qui e ora, la fisicità nel presente, la consapevolezza dello spazio e del contesto in cui viviamo come persone ed entità viventi. E si servirà del Metaverso come oggi ci serviamo dell’auto, ma senza emissioni di gas di scarico.

In questo luogo parallelo le regole saranno ben definite, tutti le rispetteranno, le conseguenze saranno ben chiare se qualcuno decidesse di infrangerle. Uno Stato a sé stante, con una legislazione virtuosa e egualitaria.
Per raggiungere questo obiettivo ottimistico diventa determinante preparare la popolazione e le persone, educarle e prepararle ad un vivere ai massimi livelli, nel presente, con l’ausilio di una realtà potenziata.

La vita in un ambiente postnucleare

La realtà postpandemica in cui viviamo e le vicende degli ultimi giorni mi fanno credere che questo terreno non sia così tanto fertile da coltivare buoni risultati. Possiamo osservare un aumento di violenza verbale e fisica, intolleranza e diseguaglianza, criminalità e bullismo, dipendenza e disagio psichico, polarizzazione del pensiero, nel mondo reale e in quello virtuale. Il tutto condito da un contesto in cui il cambiamento climatico renderà la terra inospitale. E negli ultimi giorni la minaccia di una guerra nucleare.
Appaiono davanti ai miei occhi scenari apocalittici in cui saremo costretti ad entrare nel Metaverso per relazionarci gli uni agli altri.
La pandemia, le guerre in atto, le ipotesi sul futuro del pianeta con l’evoluzione dei cambiamenti climatici, mi fanno immaginare un futuro in cui saremo costretti a vivere nelle nostre case (o peggio bunker), case minimaliste dove avremo a disposizione il minimo indispensabile per sopravvivere, e per fare qualsiasi cosa dovremmo entrare nel Metaverso. Un luogo virtuale che sarà molto reale, perché indispensabile per gestire il lavoro, lo studio, la vita, le relazioni.
Per chi non avesse ben chiare alcune dinamiche che si stanno preparando, nel Metaverso ci sarà un’economia nuova, che si svilupperà attraverso lavori nuovi, soprattutto per i creators.

“Ma che tristezza, la gente non avrà voglia di viaggiare nella vita vera?” Questa bella domanda è emersa da un dialogo sul Metaverso con una mia cara amica. La mia risposta? “E se la gente avesse comunque voglia di viaggiare, ma non lo potesse fare perché il clima non lo consentisse?”
Immaginando un mondo in cui i ghiacci si fondono, le acque aumentano e allagano la terra, l’aria diventa irrespirabile a causa dell’inquinamento (o delle bombe atomiche), la plastica e i rifiuti invadono ogni angolo della nostra esistenza… cosa potrebbero decidere di imporre i governi agli abitanti del pianeta? Uno stile di vita minimalista. Potrebbe non essere più possibile spostarsi liberamente, non solo da un continente all’altro, anche da un paese all’altro, da una città all’altra. Un lockdown permanente, decisamente più grave di quello che abbiamo vissuto durante la pandemia.
Ecco, in questo scenario, l’utilizzo del Metaverso diventerebbe imprescindibile.

Lo scenario realistico

Si dice che la realtà stia sempre nel mezzo. Ci sarà quindi chi evolverà, trattando il mezzo come tale, e usandolo con grande consapevolezza delle sue potenzialità e dei limiti. E ci sarà anche chi, non avendo una preparazione solida, verrà inghiottito da dinamiche decise da altri e ne subirà le conseguenze.

Lo scopriremo nel prossimo futuro, nel frattempo i ricercatori devono risolvere i primi problemi fisici portati dai visori, e noi possiamo fare di tutto per migliorarci come “esseri umani”, seguendo solo modelli che ispirino al dialogo e alla tolleranza. Per nulla facile di questi tempi, ma possibile.

Solo così potremo fare un percorso, un passo alla volta, verso lo scenario migliore possibile.

Photo by NASA on Unsplash

Photo by Greg Rakozy on Unsplash

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