A contatto con la generazione Z

Ritratto personale di un gruppo di adolescenti nel 2022.

Nel corso dei mesi di aprile-giugno ho avuto l’opportunità di incontrare una trentina di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 20 anni, la fantomatica gen Z!

La sfida è stata questa: insegnare loro, in un corso extra-scolastico con rientro pomeridiano, come le aziende organizzano e gestiscono la comunicazione con clienti e seguaci attraverso i social. Sembra semplice, visto che è mia materia quotidiana, se non fosse per il fatto che a loro l’argomento non interessa per nulla, perché loro sentono di sapere già tutto sui social e non hanno bisogno di una “vecchia” che glieli spieghi di nuovo daccapo.

La loro convinzione: “Che ci vuole a pubblicare una foto su instagram?” A pubblicare una foto nulla, a pubblicare un contenuto che interessi e che venga visualizzato e apprezzato e che porti all’acquisto ci vuole qualcosa di più 🙂

Lo stato dei fatti è che ti ritrovi a dover passare 45 ore con un gruppo di persone che non hanno nessuna intenzione di ascoltare, né di darti credito. Tu sai che non hanno alba – ad esempio – dello studio e lavoro da fare per predisporre efficacemente un’ads, ma a loro non interessa nulla perché le sponsorizzate si skippano a piè pari (informazione importantissima per chi vuole comunicare a questo target!) e al massimo ti possono chiedere se esiste una app che blocca le pubblicità sul telefono.

Come conquistare l’attenzione degli adolescenti? (Offline)

Come affrontare il tempo da passare assieme senza uscirne a pezzi e possibilmente accendendo l’interesse e trasmettendo dei contenuti? Stando a contatto con la generazione Z ho scelto la strada di ascoltarli il più possibile e fare loro tantissime domande, ma veramente tantissime, di ogni genere.

Mi chiedo se qualcuno stia cercando di capire i loro punti di vista. Li ho ascoltati il più possibile, ho cercato di comprenderli mettendomi nei loro panni, e hanno ragione loro a non volermi ascoltare! Prendo atto e cerco con le risorse che ho a disposizione di orientare le lezioni in modo tale da essere utile per il loro percorso scolastico e di vita.

Seguo la loro onda e intercetto argomenti utili e per loro interessanti. Parliamo di privacy e tutela dei propri dati online, ci confrontiamo su quante siano le professioni che ruotano attorno al web marketing e quali siano le competenze da acquisire, facciamo la radiografia agli influencer che seguono. Mettiamo le mani in pasta nel creare effettivamente dei contenuti (foto per instagram, mini video in stop motion per TikTok), parliamo di dinamiche sociali e relazionali tra esseri umani, online e offline. Il tutto coinvolgendoli costantemente e cercando di conoscerli il più possibile.

Se vai oltre la loro maschera di disattenzione e sfida, poi si incuriosiscono e ti seguono.
Se ti giochi come unica carta l’autorità e la forza, sentono la tua paura, ti mangiano per merenda e hai perso non solo la loro attenzione, anche il loro rispetto. Istintuali puri.

Nonostante le premesse e il caos che inevitabilmente si genera in aula interagendo costantemente, dopo poche lezioni mi sono affezionata.
Riconosco in loro alcuni tratti che caratterizzano molte persone a questa età. Il grande senso della giustizia, le idee chiare su chi sono e cosa vogliono diventare, per qualcuno la voglia urgente di mettersi in gioco nel mondo del lavoro e avere un riconoscimento concreto in cambio, per qualcun altro invece la voglia di continuare a studiare e raggiungere obiettivi ambiziosi, con solo qualche naturale incertezza sul processo da compiere per realizzare se stessi.

I ragazzi e le ragazze della generazione Z che ho incontrato non sono molto diversi rispetto a come eravamo noi. Su una cosa però si distinguono nettamente: riconoscono se un’altra persona (adulto o coetaneo) li sta raggirando, non lo accettano e si ribellano apertamente con forza e convinzione.

Come conquistare l’attenzione degli adolescenti? (Online)

Poche righe più su segnalavo che per loro le campagne a pagamento che creano le aziende sui social sono principalmente un fastidio, da skippare senza sprecare neanche un decimo di secondo per capire cosa vogliono proporre e vendere.

Abbiamo parlato molto, moltissimo, di TikTok. Conoscono e seguono influencer, non per esserne effettivamente influenzati, ma per giudicarli e studiarli. “Loro hanno tanti soldi, non li sopporto!” “Come fanno?” Ne parliamo.

Quali sono i contenuti su TikTok e Instagram sui quali si soffermano? Il mio piccolo campione d’indagine risponde: scenette divertenti, video motivazionali, scene da film, bei ragazzi e balletti simpatici sono nelle prime posizioni. A seguire sport, curiosità dal mondo, tutorial, ASMR.

Forse un buon modo per raggiungerli online è coinvolgere un creator che effettivamente loro stimano e apprezzano, perché crei un contenuto sul brand in modo spontaneo e senza finzione. Piuttosto apprezzano una gag divertente, ma non assolutamente la falsità smaccata di un influencer che cerca di propinarti un qualsiasi prodotto. Loro cercano e si riconoscono solo nell’autenticità e nella coerenza.

Foto di Gary Cassel da Pixabay

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